giovedì 7 giugno 2012

La mia prima quasi preda

Eccola! La vedete? Eh? La vedete? Beh, non era proprio lei ma sicuramente erano parenti strette perchè ci assomigliava come una goccia d'acqua. Insomma, vi devo raccontare gli esiti della mia prima emozionante battuta di caccia. 
Stavo cercando di capire da che parte spostare le zampe per prendere meglio il sole in giardino quando, all'improvviso, sento tutto un rumore di quelli che sa fare solo Pilù, la tarta, quando si infila sotto la siepe. Giro la testa giusto per guardare con aria di sufficienza quel carrarmato cocciuto e invece che cosa vedo laggiù in fondo? Una creatura alata. All'inizio ho pensato fosse un angelo e invece, l'ho capito poi dall'urlo della mamma, si chiamava tortora. 
Insomma non ci ho pensato due volte e ho fatto come gatto Silvestro con Titti, il canarino giallo. Puff me la sono ficcata tutta in bocca. Dovevate vedere la mamma, non l'ho mai vista correre tanto tenendo le mani sui capelli... 
Sicuramente doveva essere contenta perchè ho fatto il mio dovere di jack russell e invece che fa? Mi sottrae il malloppo, lasciandomi lì su 4 zampe, a sputare tutte le piume che avevo in bocca! 
Ci sono rimasta malissimo, i primi trenta secondi. Poi mi è arrivato un biscotto a forma di ossetto e tre, dico tre, premietti. Allora ero stata brava, anche se la tortora, tra le mani esitanti della mamma, aveva spiccato il volo. I topi di Zizou non lo fanno mai. Loro diventano come i puzzle, ne restano pezzettini di diverse forme sparpagliati per il giardino. Cosa ho imparato? Piume e peli sono diversi. E che si deve cacciare di notte, come fa mio fratello Zì, lui sì che è furbo. Resta il fatto che fuori  di notte è tutto buio e che di notte fare la nanna è molto più confortevole. Va bene, continuerò ad allenarmi con farfalle e mosche.

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